7. Esiste oggi per l’Istruzione Artistica un progetto di riforma degno di questo nome?

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A questa domanda non si può che rispondere negativamente. La sola novità positiva, importante, che va riconosciuta all’ipotesi della Gelmini è la scelta di inserire nel nuovo liceo artistico sia gli attuali Licei Artistici che gli Istituti d’Arte, con tutti i loro indirizzi. Dopo anni di tentennamenti, di incertezze sul destino di questi Istituti, pare finalmente che almeno questa questione abbia trovato una soluzione definitiva.
Per il resto la cosiddetta riforma Gelmini è la fotocopia, un po’ sbiadita, sforbiciata, della riforma messa in campo a suo tempo dall’allora Ministro L. Moratti che tante proteste aveva suscitato, al punto che il successivo Ministro ne aveva decretato la sua sospensione, in attesa di una sua rivisitazione. Con il cambio di maggioranza politica la riforma “Moratti” è stata rapidamente ripresa, peggiorandola: non dobbiamo sottacere che nel passaggio Moratti-Gelmini il piano orario settimanale per il costituendo liceo artistico passa dalle iniziali 36/38 ore settimanali, previste nella riforma Moratti, alle 34/35 ore
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Ciò a dell’incredibile poiché, come recita la relazione illustrativa allo schema di regolamento (frutto quanto meno nello spirito del duo Gelmini-Tremonti), ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, la “riforma Gelmini” dovrebbe mirare a razionalizzare i percorsi scolastici vigenti; tuttavia l’occasione era troppo ghiotta e si è pensato bene di approfittare del momento anche per decurtare ulteriormente i curricoli del decreto legislativo 226/2005 (riforma Moratti) i cui ordinamenti, come si è costretti a riconoscere nella stessa relazione illustrativa, di fatto non sono stati sperimentati né, tanto meno, sono entrati in vigore. Ora come si possano razionalizzare degli ordinamenti mai concretizzatisi né testati sul campo è un mistero: o la giovane Gelmini vuole affermare che la “riforma Moratti” frutto per altro del precedente governo Berlusconi, era un’evidente accozzaglia di sperperi e di inefficienze? Ancora una volta l’apprendista stregone, nella foga di compiacere al re, dà dell’imbecille al re.
Tuttavia i tagli complessivi previsti dei curricoli27
non sono i soli limiti di questa pseudo-riforma: la Gelmini è riuscita nel duplice intento di erodere i curricoli della “riforma Moratti” e di travasare piè pari nel “suo” progetto i molti e gravi limiti del decreto legislativo 17 Ottobre 2005 n.226, già a suo tempo denunciati dal mondo della scuola.

26 Dati riferiti al biennio/triennio.

6 lascia un commento:

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

...togliere 4-6 ore settimanali (biennio-triennio) alle scuole d'arte? Significa farle morire...Chi ha proposto una riforma così dovrebbe farsi un giro in un qualsiasi Liceo Artistico o Istituto d'Arte e vedere per quale motivo è necessario avere questo monte ore complessivo.

Secondo me NON SI CONOSCE IL LAVORO SVOLTO IN QUESTE DI SCUOLE

Per favore, qualcuno lo dica.....al Ministro Gelmini!!!!