5. L’attuale situazione dell’Istruzione Artistica nei numeri

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Nella Scuola Media Superiore l’Istruzione Artistica, rappresentata dagli Istituti d’Arte e dai Licei Artistici, è in Italia un segmento molto esiguo8. Nell’anno scolastico 2006/07 le istituzioni scolastiche del ciclo secondario, articolato negli indirizzi classico, scientifico, magistrale (oggi socio-psico-pedagogico), tecnico, professionale e artistico, sono risultate distribuite tra le seguenti tipologie9


Come si può notare, le istituzioni scolastiche afferenti al comparto dell’Istruzione Artistica nel 2006/07 hanno rappresentato in totale solo il 5,2%, un dato modesto, confermato anche dall’analisi della popolazione scolastica10 frequentante il settore:


– Iscritti per tipo di scuola, Scuola secondaria di II grado - A.S. 2006/2007 (valori assoluti e percentuali)



Per riconoscere lo “stato di salute” nel tempo del Settore Artistico un indicatore interessante può essere ricavato dall’analisi degli iscritti al primo anno, a confronto dell’andamento generale nella secondaria di II grado statale. Nell’anno scolastico 2007/0811 a fronte di una contrazione complessiva a livello nazionale di -1,4%, si è registrato nell’Istruzione Artistica un calo di ben il -2,5%, che è andato ad aggiungersi alla già considerevole contrazione del -3,2% del precedente anno scolastico.

Questo dato si fa ancora più inquietante se si osserva l’andamento degli iscritti al 1° anno negli anni immediatamente precedenti:



– Iscritti al 1° anno per tipologia di scuola nella Secondaria di II° grado statale, variazione percentuale rispetto all’a.s. precedente - A.S. 2003/2004 - 2006/200712




L’Istruzione Artistica è il solo settore che nel quinquennio preso in esame riporta dati relativi alle iscrizioni al primo anno costantemente negativi, anche in quegli anni in cui il dato complessivo era in aumento. Perché?

–Iscritti al 1° anno di corso per tipo di scuola, Scuola secondaria di II grado A.A. S.S. 2002/03 – 2007/08


Un’ipotesi ragionevole è che il grave clima di incertezza, generato negli ultimi anni dai responsabili della politica scolastica del nostro Paese sul destino dell’Istruzione Artistica (in particolare degli Istituti d’Arte) abbia comportato nell’utenza una naturale diffidenza “preventiva” verso un settore dato più volte per morituro. D’altra parte non poteva che essere letto in questo modo il “de profundis” recitato dall’allora Ministro della Pubblica Istruzione L. Moratti (in carica nel precedente Governo Berlusconi) quando più volte aveva ventilato la regionalizzazione degli Istituti d’Arte o di una parte significativa di essi.
Il risultato di questa politica dissennata è stato un costante “dimagramento” del Settore Artistico. Secondo dati riferiti all’anno 2008/09 nella Scuola Media Superiore la popolazione scolastica si è così ripartita13
:

33,6% Istituti Tecnici
23,1% Licei Scientifici
21% Istituti Professionali
10,8% Licei Classici
7,8% Scuole e Istituti Magistrali
3,6% Istituti d’Arte e Licei Artistici


Questi dati, da soli, segnalano quale sia oggi il livello di precarietà dell’Istruzione Artistica, immiserita ulteriormente in questi due anni in termini di popolazione scolastica frequentante questo indirizzo di studi, al punto da apparire residuale.
La marginalità del bacino di utenza, la scarsa attenzione prestata, non solo dai media, alle problematiche dell’Istruzione Artistica, l’indubbia complessità interna di questo settore, possono oggi diventare un alibi, un “costo accettabile” per “tirare una riga” su questa realtà o su parti sostanziali di essa, che difficilmente possono essere riconducibili a schemi rigidi e semplicistici, come quelli contenuti nell’ipotesi di “riforma” avanzata da questo Governo.
È comunque indubbio come questa realtà complessa rappresenti una sfida anche per ogni ipotesi autenticamente riformatrice. È quindi bene fare il punto sul quadro attuale, alla ricerca di quali possano essere gli aspetti da salvaguardare, quali i difetti da correggere, al fine di traghettare le esperienze maturate nell’intero settore in un Liceo delle Arti che sappia aprirsi alle sfide future.


8 Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Studi e programmazione – Ufficio II – Servizi Statistico I - I percorsi formativi della scuola secondaria di secondo grado statale tra corsi di ordinamento, sperimentazioni e autonomia. - Marzo 2007.
9 È possibile che tali dati contengano lievi “sbavature” tanto che nei dati statistici posteriori, pubblicati sempre dal MIUR per l’anno di riferimento si parla di 159 ISA e di 101 LAS.:Vedi

http://oc4jesedati.pubblica.istruzione.it/Sgcnss/builder.do

10 http://www.pubblica.istruzione.it/news/2008/allegati/libro_la_scuola_in_cifre_2007.pdf
11 http://www.pubblica.istruzione.it/mpi/pubblicazioni/2008/allegati/notiziario_0708_new.pdf
12 Va precisato che le variazioni percentuali in un settore di “nicchia” come l’Istruzione Artistica risultano più sensibili a fluttuazioni in assoluto contenute, rispetto ad indirizzi di maggiori dimensioni.
13 Da: Il Sole24Ore, A. Casalegno, del 14/1/2009, pag. 13.

2 lascia un commento:

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